14-10-23 - PARTENZA COL BOTTO, LA VERNICE - POL. SESTU 2-1
GLI AUTORI DEI GOL: ROBERTO PUCCI E ANDREA PILIA
Giornata torrida con oltre 30° di temperatura che sul soleggiato campo sintetico del Comunale "Is Suergius" di Capoterra faceva boccheggiare tutti i presenti.
Partita iniziata con leggero ritardo in attesa dell'arrivo dell'arbitro. I canarini di Mister Leo Ortu che partono col collaudato 4-4-2 con Melis tra i pali, Scatena e Loi esterni bassi, Stefano Pucci e Montisci centrali difensivi, centrocampo a 4 con Pagani, Pilia, Ortu e Roberto Pucci e in attacco il duo Sarritzu... Roberto e Cenzo, a disposizione Porcu, Denti, Davide Murgia e Angioni. Indisponibili ma presenti Mura e Ciaravolo.
Partita condizionata dal gran caldo ma giocata a viso aperto dalle due compagini che si sono affrontate a viso aperto, inizio altalenante ma dopo alcuni minuti la solita amnesia difensiva consentiva ad un difensore avversario di involarsi verso la porta dopo uno slalom tra gli immobili difensori e far secco l'incolpevole Melis.
Gli Amatores La Vernice non si perdono d'animo e schiacciano gli avversari nella loro metacampo lasciando solo sporadici ma pericolosi lanci lunghi controllati non semza patemi dalla difesa canarina.. Dopo alcune occasioni fallite, arriva un sacrosanto calcio di rigore per il netto atterramento di Pilia in area avversaria ma Ortu tira alto e copisce la traversa con la palla che beffardamente rientra in campo e diventa preda del portiere. A metà tempo comiciano i cambi con Angioni che subentra ad un C. Sarritzu boccheggiante. Primo tempo che si chiude con gli Amatores in svantaggio ma con la convinzione di poter ribaltare il risultato! A differenza delle altre gare nessun cambio nell'intervallo e si torna in campo e La Vernice continua a dominare il gioco guadagnando diversi calci d'angolo e sfiorando ripetutamente il pari. A metà tempo ennesimo calcio di rigore per i ragazzi di Mister Ortu, si incarica misteriosamente Roberto Pucci che tira una busta sul portiere ma fortunatamente la palla resta davanti ai piedi del giocatore che insacca a porta vuota, Nel frattempo entrano anche Porcu e Davide Murgia a dar respiro ai compagni. Passato lo spavento i gialli che si riversavano nell'area avversaria, fallendo diverse occasioni fino a quando un bel contropiede orchestrato da Roberto Sarritzu che si invola verso il portiere e serve l'accorrente Pilia che insacca a porta vuota!! Finale convulso con il Sestu all'arrembaggio alla ricerca del pari controllati con un po di affanno dai canarini, ad una manciata di secondi dai minuti di recupero Supertore in mezzo alla mischia fa sua una palla alta su corner e va a terra scalciato da un avversario, si scatena una rissa e a farne le spese sono i due contendenti, tra i pali va Davide Murgia, che vanta un glorioso passato da portiere, e da li i 3 minuti di recupero concessi dall'ottimo arbitro Spano vengono sempre controllati dai canarini fino al fischio finale che segna lo sfatare un tabù che non ci ha mai visto prevalere sui sestesi, ma perdura contro di loro la maledizione dei rigori!
Gran finale al baretto del campo per il tradizionale terzo tempo con birretta e patatine dove siamo praticamente imbattibili!!!
Ma come sempre ecco la NUDA CRONACA del nostro Erfi:
Sabato, 14 ottobre c.a., esordio dell’Amatores nel campionato Over 55, ore 14.30 (local time). I Dirigenti, tramite l’invio di messaggi cifrati, informano gli atleti che il primo match del Campionato si sarebbe tenuto presso l’Impianto sportivo Su Suergiu, di Capoterra. Visto che molti atleti non conoscevano neanche l’esistenza di tale impianto, cominciano 24 ore prime i preparativi per raggiungere la metà. Lello Falchi, attraverso le correnti dei venti e mettendo a frutto la sua comprovata esperienza marittima, impiega qualche oretta più del previsto nel raggiungere la meta, nonostante la riserva dell’auto gli segni un rosso pompeiano. ErFi, attraverso un collegamento internet con la NASA, riesce ad avere le giuste coordinate e riesce ad arrivare, con incredibile velocità, alla destinazione. Anche Lorenzo Porcu è tra i primi ad arrivare ma come scende dall’auto, l’unica cosa che sa dire è: “… con questo caldo, oggi avrò meno autonomia del solito. Invece che i soliti 10/12 minuti, forse riesco a farne sette… Speriamo bene!!”. Alla spicciolata arrivano tutti quanti ma, inaspettatamente, contemporaneamente giungono dei giovin virgulti che “pretendono” di giocare nello stesso impianto per il Campionato CAAM, con il loro match che prevede di iniziare alle 14.45. Con dovizia di particolari e dettagliate informazioni, ci fanno capire che dovremo accomodarci in qualche altro campo perché l’impianto di Su Suergiu è loro. Qualcuno tira fuori documenti polverosi, risalenti al Regno di Sardegna. Un altro, con cellulare iPhone XX ci fa leggere il calendario controfirmato da Borsetti. Mister Leo, già affaticato dal caldo esagerato e dalla ferrea dieta che ha iniziato da qualche giorno (no birra & affini fino a nuovo bollettino medico…) decide che è ora di smettere di cazzeggiare e passare alle vie di fatto: preso il cellulare chiama il suo amico in Federazione Gravina e, con tono risoluto, dice: “…senti, Gabriele, io sono buono e caro. Ma a tutto c’è un limite. Io capisco che non trovate campi disponibili e ci mandate a giocare in culonia. Capisco anche che per “razionalizzare” il calendario si inizi a giocare alle 14.30, con 30 gradi all’ombra un torneo di Over 55 (e con il rischio che a più di qualcuno gli parte la valvola..). Capisco tutto e lo accetto. Ma che poi ci mandate in campi dove è previsto, in contemporanea, un’altra partita, allora non ci stò più… io, ai miei ragazzi, che gli dico ? Che devono tornare indietro ? E’ la volta buona che mi fanno lo scalpo. Vedi di risolvere la situazione, please…”. Il tempo di riagganciare e dopo pochi minuti, negli affollati spogliatoi (dotata di TV funzionante al plasma ed un comodo arredamento per la casa, stile anni ’80) irrompe un signore che dice: “ragazzi scusate l’intrusione ma ho ricevuto direttive precise. Oggi gioca l’MSP. Tutti gli altri possono dedicarsi ad altre attività ludiche”. A queste parole, Leo Ortu tira fuori la sua magica valigetta e comincia a perfezionare la tattica, mentre il resto degli Amatores si cambia in un bel caos ordinato. Non mi era mai capitato, ad esempio, di cambiarmi sopra un divano in tessuto pregiato. Dopo aver decifrato i soliti fondi di caffè e aver interpellato la sua Signora Cristina (divenuta super esperta calcistica e profonda conoscitrice del calcio isolano) decide di schierare una squadra con il mitico 4-3-3 a scudo rovesciato. Oggi la temperatura è proibitiva e si rischia di mollare prima della fine del primo tempo. Deve fare opera di sapiente rotazione per evitare interventi del 118. La partita termina 2 a 1 per noi. C’è poco da commentare o esaltare/criticare sul match. Tutti sono stati all’altezza della situazione. L’ostico team del Sestu non è riuscito a mostrare le sue capacità. I nostri avversari son partiti a buon ritmo, con cambi gioco e rapidi scambi. Ma anche continue ripartenze e corse all’indietro per proteggere la difesa. E tutto questo lo hanno pagato nel secondo tempo, dove loro si sono affievoliti in modo evidente mentre noi abbiamo mantenuto una costante concentrazione agonistica. Abbiamo combattuto al meglio delle nostre possibilità e TUTTI hanno dato il loro contributo. In panchina, nel frattempo, Mister Leo sacramentava ora verso questo, ora verso quello perché non venivano eseguite esattamente le direttive impartite. Nel suo ultimo volumetto: “Zerbi dialoga e apprende da Leo” elencava dettagliatamente le manovre da eseguire per perforare l’avversario. Ma poi, ravvedutosi sulla sua esuberanza gesticolante e dialettica, se ne pentiva e chiedeva perdono alla Santa Quartina perché si rendeva conto che pretendere di più da ragazzi non più “giovani” per continuare costantemente a proporre o tamponare, con una temperatura che Cenzo sosteneva essere intorno ai 35 gradi (40 percepiti) era veramente chiedere troppo. Più di qualche atleta, durante il match, chiedeva la sostituzione per riprendersi da tanta calura. Al termine del match, stanchi ma felici, siamo rientrati nell’appartamento per fare le docce ristoratrici. Nel terzo tempo, infine, veniva fatta una delle migliori prestazione degli Amatores. Seduti (esausti) in scomode sedie di plastica e squallidi tavolinetti da bar, venivano consumate lattine di birra fresca e pacchi (finalmente giganti) di patatine come se non ci fosse un domani. Da notare la “ciabatta libera” di Angioni. Arrivato già stanco al campo, aveva dichiarato: “oggi sono stanco. Infatti ho queste comode ciabatte per rilassare i miei piedini milionari”. Inoltre Mister Leo dichiarava da subito che si chiamava fuori dalle consumazioni degli abbeveraggi per rispetto della dieta intrapresa. Si aveva modo, così, di fare una conoscenza diretta del nuovo tesserato Davide Murgia. Le prime impressioni sono state sicuramente positive: persona sorridente e cordiale (e non è poco, di questi tempi), è entrato in campo nei minuti finali a dare il suo apporto ed è stato notato per le sue movenze. A qualcuno ha ricordato il boa stritolatore. Ad altri (più esigenti) una boa marina con tanto di segnalatore. In ogni caso è risultato determinante nella difesa del risultato allorquando, schierato in porta nei tempi di recupero in sostituzione dell’espulso Tore (strano ma vero), salvava la vittoria su un velenoso tiro del portiere avversario che, nel tentativo estremo del pareggio, si era riversato nella nostra area su calcio d’angolo. Ma tutto è bene ciò che finisce bene. L’unica cosa che ha lasciato l’amaro in bocca alla Dirigenza è stato leggere l’articolo del “Menzognero” che, il lunedì mattina, a caratteri cubitali, svelava “CLAMOROSO agli Amatores. Fabrizio Corona, mercoledì sera, nella trasmissione “Chi l’ha visto?” su RAI 3 svelerà i nomi dei giocatori della Società che hanno scommesso una ingente cifra sulla partita contro il Sestu. La scommessa verteva sul verificarsi della contemporaneità di 2 eventi: un rigore sbagliato e l’espulsione di un atleta Amatores nei minuti di recupero”. Sembra che i giocatori coinvolti siano due…. La Procura di Cagliari indaga. .