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09-12-23 - INGUARDABILI! 4 PERE SUL GROPPONE
 Siro Pibiri  

Siro Pibiri, Team Manager degli Amatores: esordio amaro alla guida della squadra!

Al Comunale di Elmas i ragazzi de La Vernice, orfani di Mister Leo Ortu e del secondo Lello Falchi,  guidati dal Team Manager Siro Pibiri  sono incappati nella classica giornata nera che capita a tutti ogni campionato.  Schierati con Melis tra i pali, Montisci, Pucci S., Ciaravolo e Scatena a formare il quartetto difensivo,  centrocampo  con Pagani ed Angioni ad occupare la parte centrale e  Maxia e Pilia sulle fasce e in attcco la solita coppia composta da Roberto Sarritzu e capitan Ortu,  a disposizione Mancosu, Sarritzu C., Boi, Murgia D. e Murgia P.

Nemmeno il tempo di prender confidenza col campo che gli avversari complice un macroscopico errore della difesa passavano in vantaggio. La squadra accusa il colpo e come sempre piove sul bagnato, si infortuna Angioni sostituito stranamente da Murgia P. e non da Cenzo Sarritzu come raziocinio avrebbe voluto. Gli avversari sfruttando la confusionaria prestazione difensiva passavano altre due volte e si chiudeva la prima frazione sotto di 3 reti.

Nell'intervallo volano gli stracci e mister Sitro fatica a rimettere le cose in sui binari consoni agli Amatores. Secondo tempo più equilibrato con diversi tentativi di accorciare le distanze ma tra legni, parate e imprecisioni la casella delle reti segnate resta a 0, anzi da segnalare la quarta rete della De Amicis che chiude la gara sul 4-0 risultato pesantissimo per i canaarini chiamti subito al riscatto sabato prossimo in quel di Sestu contro Cagliari 2007.

Ed ora spazio alla NUDA CRONACA del mitico Erfi:

Sabato, 9 dicembre presso il Comunale di Elmas si è constatata la prima sconfitta (disfatta ??) dei ragazzi di Mister Leo ad opera della De Amicis. Lo stesso Presidentissimo, a causa dei suoi numerosi impegni societari, non era presente alla tragicomica prestazione. Si era recato in visita a Roma per un incontro con Mr. Friedkin, presidente della Roma, per tentare di valutare se costruire uno stadio di proprietà per allestire una luogo accogliente per tutti gli Amatores e avere informazioni su come preparare un manto erboso all’inglese per poter garantire, ai suoi ragazzi, di riuscire a fare un cross degno di questo nome e non avere più scuse quando ciccano la palla. Inoltre la “Domus Amatores” dovrà avere un ampio locale dove allestire i famosi “terzi tempi” con tutte le comodità del caso (cantina compresa). Per curare l’impianto in ogni minimo dettaglio ha anche contattato l’architetto Renzo Piano che gli ha garantito una struttura, per il terzo tempo, futurista e all’avanguardia e che, al suo confronto, l’Olympià di Parigi risulterà un refettorio francescano.

Dopo essersi confrontato con Dan, si è poi recato a Napoli per tentare di tesserare lo zio di Kvaratskhelia, cioè tentare di tesserare un nuovo acquisto, abile tecnicamente, nel centrocampo con provata esperienza, visto i suoi famosi trascorsi nella Dinamo Tbilisi Over 50. Purtroppo, causa l’elevato ingaggio (dai 10 ai 20 litri di Pilsner a settimana), Mister Leo ha dovuto declinare ed ha ripiegato su Alessandro Brughitta, un tecnico e camaleontico centrocampista locale, da saper inserire con sapienza negli oliati meccanismi del team, visto anche i suoi trascorsi di giocatore creativo ma un po’ anarchico. Se il Mister riuscirà ad imbrigliare questo nuovo atleta, risulterà sicuramente un prezioso acquisto. Ingaggio irrisorio: partecipazione (saltuarie) al terzo tempo con birre, patatine e cotillons. Nel contratto è specificato che la quantità di patatine non potrà mai essere più della metà di quelle a cui ha già diritto Joker.

Vista l’assenza di Mister Leo, il Presidentissimo ha convocato, per la sua sostituzione, il suo fido Team Manager Siro Pibiri che, una volta negli spogliatoi, si è subito immedesimato nella parte ed ha catechizzato uno ad uno tutti i suoi prodi. Dalla pugna si chiamava inizialmente fuori Cenzo. Gli veniva chiesto di occupare il ruolo di terzino sinistro (al posto dell’assente Loi Eugenio), ma subito rispondeva, da vero capitano,: “oggi ci sono molti ragazzi che scalpitano. Invece di essere impiegato in un ruolo che non amo, preferisco far giocare gli altri… io posso anche accomodarmi in panchina e godermi lo spettacolo”. Siro non si perde d’animo e allestisce ugualmente un undici che sulla carta (ma solo sulla carta …) sembra promettere bene. L’arbitro (voto 7) non fa neppure in tempo a fischiare l’inizio che dopo pochi minuti si và sotto. Errore della difesa e rete dell’1 a 0 x gli avversari. Subito appare Tore che con fare garbato e poco incline alla polemica tenta di richiamare qualche suo compagno ad una più attenta valutazione della gestione della palla e della zona di competenza. Si riparte ma subito si fa male il nostro faro Antonello Angioni. Come Dybala, anche lui è vulnerabile nei suoi preziosi muscoli e si sente “tirare” un polpaccio e lascia deluso il terreno di gioco. Assisterà ad una ecatombe. Al suo posto viene dirottato Murgia Pierpaolo. Dopo neanche 10 minuti si prende il secondo gol. Anche qui solito errore difensivo e loro che velocemente, penetrano centralmente e con una abile finta a percussione, sul filo del fuorigioco, realizzano il 2 a 0.

A quel punto il clima si riscalda. Tore inizia a snocciolare le sue contumelie in aramaico utilizzando anche il linguaggio dei Sumeri. Per qualche altro tira fuori, a sorpresa, il prezioso volumetto “I 3 Metodi Magici su come risalire a tutti gli avi di un atleta”. Siro, in panchina, comincia a preoccuparsi. Distribuisce suggerimenti ora a questo, ora a quello ma sembra predicare nel deserto e che la squadra sia in trance. Solo una passiva partecipazione alla gara della serie: “visto che dobbiamo giocarla, facciamo sta partita e finiamola in fretta che devo tornare a casa a vedere la replica di “Mai Dire Gol”.

Boi Federico sembra abbia detto: “questa è una partita che sembra aver dato definitivamente un colpo di spugna all’intelligenza calcistica”.

Al terzo gol subito, con tiro centrale da fuori area che passa attraverso una difesa schierata, iniziano le note dolenti: A. Angioni abbandona l’impianto sportivo scuotendo la testa. Cenzo sogghigna in panka e dice al suo vicino: “hai visto cosa succede a lasciarmi in panchina ? Non è ancora iniziata la partita e ci hanno già gonfiati come una zampogna”. Il TM Siro comincia a studiare come rivoltare i ruoli per tentare di non prendere l’imbarcata. Dopo aver lanciato sulla panchina chicchi di caffè insieme a pezzi di marmitta di una vecchia Mercedes Benz 123, decideva di rimodellare e schierare Cenzo in campo minacciando la squadra che se qualcuno continuava a giocare superficiale lo avrebbe legato vicino al post bruciatore di un MD-80 della Ryanair, al momento del decollo, nel vicino aeroporto di Elmas.

Intanto Tore, risentito da queste continue “perforazioni”, iniziava ad emettere le sue maledizioni leggendo tutta la dinastia di più di qualcuno e sostenendo, a più riprese, che più di qualcuno doveva andare a pascolare le pecore e non venire a far fare figure meschine agli altri. Ad un certo punto chiede anche di lasciare il campo per essere sostituito. Ma Siro, girandosi verso la panca, vede che c’è solo Iglis e allora pensa che fra i due mali, forse gli conviene scegliere quello minore. Prende da una parte Tore e gli garantisce maialetti e cospicui tagli di cinghiale purché la finisca di leggere tutta la Bibbia al contrario, neanche fosse l’anticristo.

Nel secondo tempo la situazione sembra “migliore”. Si riesce a fronteggiare in modo più convinto gli avversari, alla ricerca almeno del gol della bandiera. Una traversa e qualche tiro poco preciso lasciava a zero la casella delle nostre realizzazioni. In compenso gli avversari, su un profondo rinvio del portiere, mettevano in moto una delle loro veloci punte che realizzava la quarta rete. Con un 4 a 0 sul groppone, il giorno dopo, i giornali e le redazioni sportive hanno ricamato a piene mani su questo inaspettato risultato. La rivista “Confidenze” rivelava che, durante il primo tempo, ci fosse stato un aspro confronto tra Puccinho e Nunzio. Viceversa il settimanale “il Bugiardino” sosteneva che l’ingresso in campo di Cenzo, rendeva il centrocampo più “nerboruto”. Intanto il mensile “Postalmarket” regalava in allegato una rara pergamena egizia contenente la collezione completa delle maledizioni esclamate in una partita da Tore.

Subito informato, tramite telefono satellitare, sulla disgraziata partita, Mister Leo pare abbia esclamato: “Qualcuno è in grado di spiegarmi come fa una squadra, con la seconda miglior difesa e secondo miglior attacco a perdere 4 a 0 ? Ho certezza che sarà stata una partita che solo sotto l’effetto del Peyote potrà risultare credibile”.

Intanto Cenzo, intervistato dalla “Gaggetta dello Sport” dichiarava, da saggio capitano, che non è sensato discutere fra compagni di squadra durante la partita: “Le energie vanno consumate contro gli avversari e non sprecarle in sterili discussioni”. Lo stesso Andrea Pilia rincara la dose dichiarando che “senza compattezza di squadra non si và da nessuna parte … neanche al bagno…”. La bomba finale, naturalmente, la pubblicava “l’Unione Sorda” che riportava che uno stizzito Iglis, forse contrariato sul fatto di non aver contribuito anche lui a mitigare la sconfitta, dichiarava di “…. una squadra messa in campo senza senno. Meglio lasciar perdere perché Tore aveva tutte le ragioni del mondo a sacramentare in curdo”. Ma Siro, a SKY calcio Show, riportava che: “c’era poco da sistemare i ragazzi in campo. Con la superficialità, la mancanza di cattiveria e di concentrazione mostrata non si poteva far altro che andare incontro a questa sconfitta. Speriamo sia stata una giornata storta. E poi non dimentichiamoci una cosa: essere nelle primissime posizioni e ancora imbattuti ha fatto da “spinta” ai nostri avversari. Loro hanno giocato al 100%. Noi eravamo a 3 cilindri… ”.

A chiudere, naturalmente, la dichiarazione di A. Angioni a cui è stato chiesto, da DAZN un commento sull’incontro: “… il risultato ? Guardate che lo vado ripetendo da tempo. Ci sono atleti che vogliono fare i giocolieri invece che fare cose normali. Mi sembrano come quelli che fanno 100 palleggi nel giardino di casa senza far cadere la palla e quando decidono di ricevere applausi e approvazione dal pubblico,  lo spettacolo lo fanno al cimitero … “. Cosi è, se vi pare

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